Nel mondo in continua evoluzione della domotica, i protocolli di comunicazione svolgono un ruolo cruciale. Tra questi, Z-Wave è da tempo protagonista, adottato da numerose soluzioni domotiche negli ultimi 15 anni. Negli ultimi anni però ZigBee sembra essere in ascesa, così come il nuovo protocollo Matter, destinato a unificare tutti i sistemi domotici, e dal quale Z-Wave sembra del tutto assente. Molti si interrogano sul suo futuro, soprattutto dopo la sua notevole assenza dal CES. Ed è legittimo.
Principio del protocollo Z-Wave
Sviluppato originariamente dall'azienda danese Zensys all'inizio degli anni 2000, Z-Wave è stato uno dei primi protocolli dedicati alla domotica. La sua popolarità è cresciuta grazie alla facilità di integrazione e all'ampia compatibilità con vari dispositivi. Nel 2005 sono state finalizzate le specifiche Z-Wave, segnando l'inizio dell'espansione internazionale. Nel corso degli anni, Z-Wave ha subito numerosi aggiornamenti, incorporando miglioramenti in termini di sicurezza, portata e diversità dei dispositivi compatibili. La creazione delAlleanza Z-Wave ha anche contribuito a standardizzare e promuovere questo protocollo nel settore.

Z-Wave è un protocollo di comunicazione wireless appositamente progettato per la domotica. Funziona a bassa frequenza (circa 900 MHz), che gli consente di ridurre al minimo le interferenze con altri dispositivi domestici. La sua forza sta nella sua rete mesh dove ogni dispositivo connesso può fungere da ripetitore di segnale, aumentando così la portata e l'affidabilità della rete. Progettato per essere sicuro ed efficiente dal punto di vista energetico, Z-Wave si presenta come una soluzione ottimale per la gestione dei dispositivi domestici intelligenti, dall'illuminazione ai sistemi di sicurezza.

Z-Wave affronta nuove sfide: Materia e altri protocolli
Oggi il panorama della domotica è più competitivo che mai, con l’introduzione di protocolli concorrenti.
Sebbene tecnicamente molto simile, Z-Wave ha da tempo un vantaggio su ZigBee. Quando Z-Wave presentò diverse migliaia di prodotti compatibili, ZigBee offriva ancora solo chipset. Ma è chiaro che negli ultimi anni ZigBee ha notevolmente recuperato terreno, sicuramente grazie ai minori costi di produzione e alla maggiore flessibilità del suo protocollo. Infatti, Z-wave richiede l'uso di un chip Z-Wave, prodotto da un unico produttore, e i dispositivi devono soddisfare una standardizzazione molto rigorosa. Oggi l'ecosistema ZigBee è molto vasto e molto popolare, in particolare grazie a produttori come Aqara ad esempio che hanno saputo democratizzare questo protocollo offrendo dispositivi a meno di 10 euro, dove è molto raro trovare lo stesso tipo di soluzione per meno di 30 euro in Z-Wave. Inoltre, soluzioni come gli altoparlanti Echo di Amazon integrano direttamente la compatibilità ZigBee, facilitandone così l'utilizzo eliminando completamente la necessità di un box domotico.

Da notare anche l'emergere di protocolli universali come questione. Matter mira a creare uno standard aperto e unificato per i dispositivi connessi, indipendente dai produttori. Questa iniziativa, supportata da giganti della tecnologia come Google, Apple e Amazon, rappresenta una sfida diretta ai protocolli più vecchi come Z-Wave.
Il futuro di Z-Wave nel mondo della domotica
Quindi, Z-Wave ha ancora un futuro in questo contesto in evoluzione? La domanda si pone ancora di più quando la Z-Wave Alliance, precedentemente ben rappresentata in fiere come il CES, ora colpisce per la sua assenza. Scavando un po' è stato possibile incontrare l'Alleanza Z-Wave in una suite privata a Las Vegas. Ma più visibilità “pubblica” nella sezione Smart Home del CES, dove in precedenza ospitava diversi produttori come Fibaro o Aeotec per esempio. La presenza di Z-Wave quest'anno è stata limitata ad alcuni rari produttori che mostravano il loro piccolo cartello che annunciava la loro partecipazione alla Z-Wave Alliance. Un regalo molto discreto, quindi.



Il futuro di Z-Wave è in discussione? La risposta sta nella sua capacità di adattamento. Z-Wave ha il vantaggio di una rete consolidata con un'ampia base di utenti e un'ampia compatibilità di oltre 4300 prodotti. Inoltre, continua ad evolversi, con aggiornamenti volti a migliorare la sicurezza e le prestazioni. Tuttavia, per rimanere rilevante, Z-Wave potrebbe dover considerare l’integrazione o l’interoperabilità con protocolli come Matter. Il futuro di Z-Wave dipenderà dalla sua capacità di evolversi con le richieste di un mercato in continua evoluzione, preservando le caratteristiche che ne hanno decretato il successo.
Conclusione
Z-Wave, con la sua ricca storia e la sua tecnologia collaudata, rimane un attore significativo nello spazio della domotica. Il suo futuro, sebbene messo in discussione dall’emergere di protocolli universali come Matter, non è necessariamente cupo. Abbracciando l’evoluzione e adattandosi ai nuovi standard di mercato, Z-Wave può continuare a svolgere un ruolo importante nelle case intelligenti di domani. E se non era molto presente al CES, la Z-Wave Alliance ha già annunciato la sua presenza Sistemi Integrati Europa (ISE) a Barcellona tra pochi giorni, un salone veramente dedicato alla domotica.
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